Cinquantasei anni, caposquadra dei vigili del fuoco di Piacenza, Pietro Tagliaferri si candida a sindaco a Travo per le prossime elezioni comunali con la lista “Il sole per tutti”. Alle 20.30 del 7 maggio alla sala polivalente in via Anguissola presenterà sia la lista sia il programma. «La squadra – annuncia – è formata da persone comuni che vorrebbero mettere a disposizione le loro esperienze per 5 anni. Storie diverse con una unica visione del bene comune e del benessere collettivo. La nostra candidatura è motivata dal proporre un’alternativa di governo per il paese e le sue frazioni. Vorremmo amministrare in modo professionale (abbiamo titoli ed esperienze) e portiamo in dote un progetto chiaro ed innovativo, di sviluppo socio ed economico di Travo», fa sapere Tagliaferri.

Il programma porta il titolo “Travo porta della Val Trebbia”, ecco le linee principali. «Amministrare il paese e le frazioni di questo territorio è sicuramente una sfida importante ma altrettanto appassionante e noi come gruppo di candidati di lista civica abbiamo deciso di impegnarci e proporre istanze di cambiamento che diano attuazione a obiettivi di partecipazione comunitaria e sociale, che promuovano la tutela e lo sviluppo del territorio anche delle aree più marginali». Spiega il candidato. «Vogliamo rilanciare i servizi pubblici come la scuola e la sanità, non come slogan, ma attraverso progettualità mirate ai bisogni della popolazione attingendo anche dai fondi europei.  Il nostro territorio è una fonte inesauribile di ricchezze naturali e per questo è doveroso darne visibilità e fruibilità a tutti, attraverso la promozione di un turismo a misura d’uomo capace di accogliere, di accompagnare e di ospitare al suo interno persone anche portatori di disabilità». «Favorire la partecipazione alla vita pubblica di tutte le generazioni e insieme avviare la transizione tecnologica finalizzata al miglioramento della qualità della vita comunitaria  Nel contenuto abbiamo un programma unico che si sviluppa  su due piani: quello formale di legislatura quinquennale e quello del mandato dei cittadini che ambiscono a capire dove andrà Travo nel futuro».

«Abbiamo in mente progetti importanti che richiedono un peso politico notevole. Il peso politico è quello proveniente dal territorio, attraverso il numero di cittadini coinvolti e la vastità dell’area a cui è dedicato. Alcuni di questi progetti sono: una importante struttura sanitaria, anche supporto dell’ospedale di Bobbio ed a sostegno della medicina del territorio di tutta la vallata; un progetto di vallata con  “Travo porta della Val Trebbia”, di cura e tutela del territorio e del patrimonio paesaggistico omogeneo fino al Confine genovese, con una offerta di servizi (ad esempio turistici) articolata secondo le più disparate sensibilità, funzionante ed estremamente accogliente da Travo ad Ottone; una rete che trovi i nostri produttori sia che abitino sull’asse principale che nella frazione più distante».

«Se vogliamo evitare lo spopolamento della montagna, serve che il territorio sia appetibile per i nuovi residenti e sia praticabile per chi ci abita attraverso servizi puntuali, regole chiare; ad esempio serve un regolamento urbanistico unico da Travo a Ottone. È ora di cambiare non solo questo comune ma l’intera vallata. Per iniziare questo percorso di svolta amministrativa, il modo migliore di farlo è chiedendolo direttamente alla gente».  «La via – spiega – è un referendum popolare sulla scelta unire giuridicamente tutti i comuni in favore di un super comune. Prima di noi altri amministratori hanno guardato avanti, come la nascita del museo archeologico di Travo circa 30 anni fa, frutto di lavoro tramandato nelle varie Amministrazioni. Stasera si vorrebbe iniziare un percorso nuovo».

Il Piacenza, 07/05/2024